Il corso di propedeutica è studiato per bambini dai 3 ai 5 anni. Ogni esercizio viene presentato al bambino attraverso un espediente ludico, che stimoli la curiosità e che ne faciliti l'apprendimento.
Il programma utilizza il metodo ISTD e prevede esercizi che si sviluttano in cerchio, in linea e nello spazio, perseguendo i seguenti obiettivi:
Il corso è indirizzato ad allievi dai 6 anni in su e segue il metodo ISTD, volto all'apprendimento della tecnica classica. Prevede un percorso accademico con esami annuali in sede e rilascio di diplomi.
Il corso è indirizzato ad allievi dai 6 anni in su e segue il metodo ISTD, volto all'apprendimento della danza moderna. Prevede un percorso accademico con esami annuali in sede e rilascio di diplomi.
Il corso è indirizzato ad allievi dagli 8 anni in su. Prevede una buona conoscenza della tecnica classica, come base per lo studio della danza contemporanea.
Il corso è indirizzato ad allievi dai 7 ai 10 ed ha come obiettivo lo studio della danza Hip Hop.
Il corso è indirizzato ad allievi dagli 11 anni in su. Ha come obiettivo lo studio degli stili Urban e delle loro varie contaminazioni con la Canza Contemporanea.
Il corso é indirizzato ad allievi dai 7 anni in su, ed ha come obiettivo lo studio della ginnastica artistica applicata alla danza. Non prevede dunque alcun percorso competitivo o agonistico, bensì coreutico-evolutivo. L'insegnante si avvale dell'uso di tappeti antitrauma.
Novità dell'anno, il corso di TipTap è fondato sulla sviluppo ritmico della danza. Il corso si propone di preparare i giovani allievi ai fondamenti della disciplina.
Corso di canto e tecnica vocale per bambini e per adulti.
Il corso é indirizzato a bambini dai 7 anni in su, e si propone obiettivi diversi: dalla cura degli aspetti pedagogico-terapeutici dei livelli base, fino ad arrivare all' acquisizione delle tecniche specifiche di dizione e recitazione per i livelli più avanzati.
Il corso si sviluppa in giochi teatrali e divertenti esercizi sull'uso dello spazio, sull'espressività vocale e corporea, sul movimento scenico, sul ritmo, la mimica e il gioco di squadra. I bambini imparano a muoversi con spontaneità in uno spazio scenico, a rappresentare emozioni e ad usare la voce.
Laboratorio di TeatrArte
raccontato da Serena Renzi
Il laboratorio di teatro dedicato ai più giovani si basa fondamentalmente sull'improvvisazione, sul gioco come percezione di sé e degli altri, ma non solo: il gioco come fonte di libertà, di creazione fantastica è un'occasione preziosa per bambini e adulti di ogni età e condizione.
- La prima parte del laboratorio è incentrata sulla ricerca e movimento nello spazio, sulla relazione col luogo in cui ci si trova a lavorare, sulla relazione con gli altri, sul senso del ritmo e sull'ascolto del linguaggio verbale e non. Alcuni momenti diventano rituale (il cerchio iniziale in cui poter raccontare qualunque cosa, in cui aprirsi senza paure) in modo da creare una sorta di “abitudine”. Andando avanti si sperimentano esercizi sulla vocalità, sul respiro, sul rallentare o velocizzare i movimenti acquisiti. Ci rotoliamo, rincorriamo, saltiamo, balliamo, camminiamo come una serie infinita di animali, con una serie infinita di sensazioni. Parliamo sotto voce, gridando, cantando o muovendo solamente le labbra. Giochiamo a fare le marionette cercando di “spezzettarci” per capire meglio il funzionamento delle nostre parti, poi “spezzettiamo” gli altri, li facciamo muovere, dondolare, agitare. Parlo di “noi” perché “io-docente” non è una presenza esterna, ma inserita nel gruppo e che col gruppo deve compiere un percorso, sperimentare, imparare.
- Nella seconda parte del laboratorio le lezioni diventano più “teatrali” in senso stretto. Insieme ai ragazzi si svolgono improvvisazioni di vario tipo, molto intense e creative.
La musica è molto importante ci dà la linea guida per convogliare le sensazioni. Molti degli esercizi -gioco sono ispirati alla metodologia di Viola Spolin in cui il gioco e l'improvvisazione sono fonte primaria di comunicazione e verità. Anche le fantasie guidate sono un ottimo modo di “tirar fuori” e condividere il proprio mondo interiore attraverso un linguaggio non codificato che va oltre i limiti del reale e abbraccia le mille sfaccettature dell'immaginazione.
Il disegno, inoltre, usato come elaborazione dell'attività, come creazione di habitat, come feed-back.
Per questo lo chiamo teatr-arte perché il teatro e la sua natura si prestano ad accogliere ed inglobare le altre forme artistiche per renderle, poi, più complete e viceversa.
- Infine l'ultima parte del laboratorio si focalizza sulla storia da rappresentare con il racconto, la drammatizzazione e le prove della stessa. Scopo finale del laboratorio, oltre all’andare in scena con sicurezza e divertimento, è portarsi dietro un viaggio: E' il viaggio che ognuno di noi compie per arrivare a fare e a sentire con gli altri.
In questo viaggio saremo accompagnati anche da Eleonora Zepponi che si occuperà di aiutarci ad educare la voce.
Insegnante
Serena Renzi